Responsabilita'
Rendere le persone responsabili circa l’importanza che le abitudini personali esercitano nel determinare il benessere umano e ambientale.
Il primo progetto integrato e interdisciplinare dedicato ad aziende e istituzioni, per accompagnare le persone in un percorso facilitato di abitudini sane e sostenibili per la salute umana e ambientale.
l’Italia è la 2ª nazione in Europa con maggiore tristezza nei luoghi di lavoro (solo il 9% di persone felici) e la peggiore per coinvolgimento nell’azienda (solo il 14%).
il 56% della forza lavoro dichiara di essere stressato e oltre il 50% è sedentario, secondo i parametri minimi di attività fisica OMS.
Rendere le persone responsabili circa l’importanza che le abitudini personali esercitano nel determinare il benessere umano e ambientale.
Ottimizzare e potenziare gli investimenti aziendali in Formazione, Welfare e Wellbeing, sia attuali che futuri, aumentandone il tasso di adesione. Rendere le persone maggiormente pronte, dal punto di vista psicofisico, ad ottenere il massimo dalla formazione con il minimo sforzo.
Rispondere alle richieste della Commissione Europea, SDG dell’ONU, delle linee guida ESG, dell'OMS e del Ministero della Salute, di facilitare sani stili di vita, introducendo strumenti innovativi e approcci concreti, per promuovere il miglioramento delle abitudini.
Creare una catena del valore composta da imprese virtuose, che danno un contributo al miglioramento sociale, integrando azienda, famiglia e comunità.
I progetti imposti dall'alto, riguardo stili di vita e salute, sono frequentemente percepiti dai collaboratori come un'intrusione nella loro vita privata e come un mezzo di sorveglianza da parte dell'azienda.
La sovrainformazione relativa alla salute e la comunicazione spesso contraddittoria creano confusione e disorientamento. Troppa specializzazione fa perdere di vista il contesto generale.
La maggior parte dei programmi wellbeing, vengono proposti con dosaggi massicci e soluzioni preconfezionate sul "come fare", ma spesso escludendo quelli a cui serve una motivazione sul “perché fare”.
E' stato sbagliato l’approccio per cambiare abitudini sia nelle dosi che nelle modalità di proposizione, che sono di tipo prescrittivo impositivo, generando automaticamente un’azione di rifiuto nella persona.
Miglior Work-life balance e riduzione del tasso di assenteismo
Miglior rendimento sul rating ESG e sul Bilancio di Sostenibilità
Migliori condizioni psicofisiche e maggior capacità di comprensione
Aumento dell’engagement e senso di appartenenza verso l’azienda
Incremento delle performance con riduzione dei quite-quitter
Miglioramento del clima aziendale con impatto sull’employee survey index
Prevenzione del burnout fra dirigenti e manager sul luogo di lavoro
Ritenzione dei talenti e riduzione del tasso di attrition
Aumento della propensione al lavoro in team e alla cooperazione
Anni di esperienza specifica nel settore
"Solo cambiando le nostre abitudini personali cambieremo la società del futuro, perché noi siamo il prodotto delle nostre abitudini."